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Operazione Isola Bella, chiuse le indagini: 43 gli indagati

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La Procura di Catania ha chiuso le indagini sulla presunta estorsione ad opera delle organizzazioni mafiose sulle escursioni turistiche effettuate con le barche da diporto da piccoli imprenditori nel tratto di mare davanti all’Isola Bella di Taormina, sia a destra che a sinistra.

Complessivamente sono 43 gli indagati dalla Dda etnea accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, rapina, usura, intestazione fittizia di beni, trasferimento fraudolento di valori e spaccio di stupefacenti.

Secondo l’accusa, i clan avrebbero messo le mani su un vorticoso giro d’affari che d’estate era di circa 20 mila euro al giorno, costringendo gli esercenti a cedere quotidianamente una parte dei loro guadagni. “Pizzo” che il clan Cintorino di Calatabiano, legato alla cosca catanese dei Cappello, condivideva con esponenti della “famiglia” Santapaola-Ercolano che seppure rivali facevano affari insieme.

Al centro dell’inchiesta indagini della Guardia di finanza di Catania, denominata appunto “Isola Bella”, contro il gruppo mafioso Cintorino attivo a Calatabiano e nel Messinese tra Giardini Naxos e Taormina, dove è dedito a traffico di droga, estorsioni e usura. Il 18 giugno scorso militari delle Fiamme gialle hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 31 persone.

Sullo sfondo un patto tra due potenti e agguerrite organizzazioni mafiose operanti nel medesimo contesto territoriale, con i loro rispettivi referenti nelle persone: di Salvatore Leonardi, da un lato, per l’articolazione jonico-etnea del clan Santapaola-Ercolano e, dall’altro, di Gaetano Di Bella per il clan mafioso Cappello-Cintorino (che operava sotto l’egida di Mario Pace e di Sebastiano Trovato, l’uno ergastolano e l’altro sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Calatabiano, e quindi entrambi impossibilitati a controllare direttamente le attività imprenditoriali insistenti sul territorio di Taormina).

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Calatabiano, approvato il progetto per una passerella pedonale a Pasteria

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La Giunta Comunale di Calatabiano ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di una passerella pedonale sul torrente San Giorgio, nella frazione di Pasteria.

Il progetto, redatto dall’ing. Giuseppe Vadalà, prevede la realizzazione di una struttura in acciaio, parallela alla SS.114, che permetta il transito pedonale in prossimità del ponte sul torrente. L’obiettivo dell’amministrazione è garantire l’incolumità dei pedoni in un tratto della statale già teatro di gravi incidenti stradali.

Il costo complessivo dei lavori, che verranno eseguiti evitando interferenze con la viabilità veicolare ed in assoluta sicurezza, ammonterà complessivamente a  € 99.997,90; importo che verrà finanziato attraverso la richiesta di diverso utilizzo del residuo di mutuo contratto con la Cassa DD.PP, già deliberata dalla Giunta.

“E’ un risultato importante per la nostra amministrazione – afferma il sindaco, Giuseppe Intelisano – ma soprattutto per i residenti della frazione di Pasteria che, da circa 30 anni, attendono un intervento in quel tratto di strada. Stiamo lavorando a questo progetto già dallo scorso mandato grazie all’interessamento dell’allora assessore Mario Di Bella il quale, assieme alla precedente squadra di governo, ha lavorato sodo affinché venisse messa in sicurezza quell’area teatro di gravi incidenti.”.

“Ringrazio anch’io l’ex assessore Mario Di Bella – aggiunge il vicesindaco, Lidia Miano – che ha avviato l’iter per la realizzazione della passerella, ma anche i consiglieri comunali ed i miei colleghi di giunta. Si tratta di un’opera  indispensabile per la frazione di Pasteria e per tutti i pedoni che quotidianamente percorrono quel tratto di strada”.

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Calatabiano: una giornata per riscoprire i ruderi della chiesa di San Giorgio

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I resti dell’edificio sacro di epoca normanna saranno oggetto dopodomani di una visita guidata promossa dalla locale associazione culturale “Trinacria” nell’ambito del progetto “Welcome to Alcantara Valley-Etna”. Verranno gettate le basi per la fruizione turistica del luogo attraverso interventi di pulitura e l’installazione di un’apposita segnaletica

Dopo l’interessante escursione di qualche mese fa sulle tracce delle testimonianze dell’età ellenica a Calatabiano, il Progetto “Welcome to Alcantara Valley-Etna” fa ritorno nel Comune etneo con una nuova iniziativa promossa dalla locale associazione culturale “Trinacria”, guidata dal presidente Gaetano Tradito, stimato studioso di storia patria. “Salviamo i ruderi della chiesa di San Giorgio” è la denominazione-slogan dell’evento in programma dopodomani, domenica 24 novembre.

Come spiega il prima citato Gaetano Tradito (nella foto principale), «lo scopo sarà quello di sensibilizzare tutti gli enti preposti alla tutela ed alla conservazione dell’antico edificio di culto, edificato tra l’XI ed il XII secolo d. C., durante la dominazione normanna, e di cui rimangono i ruderi. Domenica, dunque, i partecipanti all’iniziativa porremo in essere degli interventi di pulizia e scerbatura del luogo in questione, ed attorno a quei ruderi installeremo una palizzata in legno di castagno nonché un’apposita segnaletica verticale per i turisti. Vogliamo, in sostanza, che questa chiesetta dedicata a San Giorgio, patrono di Calatabiano, venga messa in sicurezza per poterla rendere fruibile ai visitatori. Si tratta infatti di un edificio sacro, costruito dentro le mura dell’antico borgo calatabianese, dal notevole valore storico nonché di una preziosa testimonianza delle origini della fede cristiana nella nostra comunità».

La giornata godrà del patrocinio del Comune di Calatabiano e della collaborazione della locale Parrocchia “Maria SS. Annunziata”, dell’associazione culturale “Il Nespolo” e di tutti gli altri enti e sodalizi del comprensorio jonico etneo aderenti al progetto “Welcome to Alcantara Valley-Etna”, ideato e coordinato dal presidente della Pro Loco di Giardini Naxos, Giuseppe Carmeni, il quale sarà presente all’iniziativa insieme al primo cittadino calatabianese Giuseppe Intelisano, al parroco Salvatore Sinitò e ad alcuni studiosi locali, come Gaetano Tradito e Francesco Papa, i quali forniranno ai presenti notizie ed informazioni sulla chiesetta di San Giorgio e sul culto di quest’ultimo nell’età normanna. L’escursione si concluderà con una degustazione di prodotti tipici locali curata dall’associazione “Il Nespolo”.

Chi vorrà prendere parte all’iniziativa dovrà farsi trovare alle ore 10.00 di dopodomani, domenica 24 novembre, di fronte al palazzo municipale di Calatabiano (in Via Vittorio Emanuele n. 32). Il percorso (di circa cinquecento metri con un dislivello di 120 metri) non è difficoltoso, ma si consiglia comunque un abbigliamento adeguato con scarpe comode.

Rodolfo Amodeo

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Calatabiano, finanziato l’adeguamento tecnologico del cine teatro comunale

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Il “Nuovo Cineteatro Paradiso” di Calatabiano diventerà il cuore pulsante delle attività culturali e cinematografiche del comune jonico.

Il progetto per l’adeguamento e allestimento riproduzione video digitale, presentato dal comune di Calatabiano, su richiesta dell’assessore alla Cultura Vincenzo Ponturo, è stato infatti ammesso a finanziamento dall’assessorato regionale dei Beni Culturali per un importo pari a 29.568,00 euro.

Ciò permetterà all’ente  di ammodernare le apparecchiature e, nel contempo offrire uno spazio dedicato alla musica, al cinema, alle conferenze pubbliche, ai dibattiti culturali, ai seminari di studio;  organizzare la raccolta, la conservazione e la divulgazione di tutto il materiale ricadente nell’ambito dei moderni sistemi di comunicazione in particolare quello che ha attinenza o  per origine e produzione, ovvero per contenuto, con la realtà locale;  promuovere rassegne, convegni, iniziative di studio ed editoriali; fornire assistenza tecnica a sostegno di attività culturali audiovisive realizzate dall’Ente locale e da Istituti ed organismi aventi finalità culturali ed educative.

Il cinema, inaugurato nell’aprile del 2012, è dotato di 251 posti a sedere, di un impianto video con un cineproiettore analogico ed un impianto audio digitale che risultano oggi obsoleti. Attraverso questo finanziamento il progetto di riqualificazione prevede, quindi, la sostituzione degli impianti video analogico con la nuova tecnologia digitale di tipo laser. Tale adeguamento tecnologico consentirà un utilizzo diversificato della sala, nella quale si potranno svolgere proiezioni cinematografiche in digitale 2D e 3D e 4k, ma anche conferenze multilingue, spettacoli teatrali in diretta satellitare, concerti musicali in diretta via XDSL, e molto altro.

“Il bando – dichiara soddisfatto l’assessore alla Cultura, Vincenzo Ponturoprevedeva l’ammodernamento delle apparecchiature del teatro, un’occasione che abbiamo intercettato, anche grazie al mio predecessore. Una volta insediatomi, lo scorso febbraio, abbiamo subito presentato la domanda al fine di poter accedere al finanziamento e rendere così pienamente fruibile la struttura. Il cineteatro era stato inaugurato nel 2012, le apparecchiature però erano già non conformi alle direttive comunitarie, pertanto non potevamo proiettare film. Oggi grazie a questo importo concessoci dalla Regione Siciliana ed al lavoro svolto dalla dipendente Mariella Curcurutodell’UTC, possiamo finalmente trasformare il cineteatro in un polo culturale e cinematografico che vivacizzerà il nostro territorio”.

“Ringrazio l’assessore Ponturo – aggiunge il sindaco, Giuseppe Intelisanoper l’impegno profuso nel completare questo iter al fine di restituire la struttura pienamente funzionante alla collettività. Dopo averla resa agibile, con l’adeguamento tecnologico che abbiamo progettato, possiamo dire di aver completato l’opera. Come amministrazione predisporremo inoltre un regolamento per la gestione della sala cinematografica, ma anche per l’utilizzo della struttura da parte delle varie associazioni che avranno interesse ad organizzare eventi nel nostro comune”.

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Depuratori funzionanti e non: Consiglio comunale dedicato al tema a Fiumefreddo di Sicilia

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Riflettori puntati sui depuratori della fascia jonica e del messinese in una seduta di civico consesso a Fiumefreddo convocato dal presidente del Consiglio comunale su richiesta dei consiglieri fiumefreddesi di opposizione Marinella Fiume, Giovanni Spinella, Maria Taormina e Giuseppe Nucifora che avevano richiesto in aula la presenza dei sindaci e presidenti del Consiglio di Giarre, Mascali, Riposto, S.Alfio, Calatabiano, Giardini Naxos, Castelmola, Taormina e Letojanni oltre che dei rappresentanti dei consorzi di depurazione di Mascali e Giardini.

A partecipare alla seduta il sindaco di Mascali Luigi Messina che rivolgendosi alla platea e in particolar modo al sindaco di Taormina Mario Bolognari, presente in aula, ha rilevato come la questione del buon funzionamento del depuratore di Giardini Naxos debba essere prioritaria per i Comuni della zona anche perché il comparto turistico in questi ultimi 10 anni ha registrato una flessione negativa a causa di una non corretta depurazione dei reflui.

Il sindaco Messina ha chiesto maggiore attenzione per i depuratori del messinese che “probabilmente – ha detto – per il loro non corretto funzionamento sono la causa della sporcizia che soprattutto nel periodo estivo viene avvistato da turisti e bagnanti sulla costa jonica mascalese.

Il presidente del Consorzio depurazione liquami di Mascali Gianluca Longo, presente in aula, ha chiarito come il consorzio di S.Anna di Mascali non possa essere la fonte della sporcizia avvistata lungo la costa mascalese: “i controlli sono periodici e certificati”- ha detto Longo.

In aula Longo ha documentato quanto affermato portando copia delle analisi effettuate dal consorzio, la pianificazione delle attività di ampliamento ed adeguamento del depuratore di S.Anna, gli ultimi verbali dei sopralluoghi dell’Arpa che certificano che analisi effettuate all’interno della struttura consortile mascalese sono perfettamente in linea con i parametri stabiliti dalla legge.

“Ritengo – ha affermato il sindaco Messina a margine della seduta di Consiglio – che gli amministratori dei Comuni che si affacciano sull’Alcantara debbano curare meglio la propria depurazione. Probabilmente il problema nasce dal cattivo funzionamento di questi depuratori e da queste depurazioni che non sono fatte in modo corretto”.

Il Consiglio comunale di Fiumefreddo ha dato mandato al sindaco fiumefreddese Sebastiano Nucifora di impegnarsi affinché si attivi, assieme a tutti i sindaci del consorzio di Mascali e di Taormina, a trovare delle soluzioni per proteggere dall’inquinamento il territorio e le acque marine della costa jonica e messinese.

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Calatabiano: le eroiche imprese di Andrea Spitaleri col suo boxer Ciccio

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Il sedicenne del Comune etneo ha conquistato nei giorni scorsi in Toscana il titolo di vice campione italiano nella disciplina che mette alla prova le capacità dei cani da guardia e da difesa. Tale importante risultato è frutto di una preparazione durata quasi un anno sotto la sapiente guida dell’addestratore professionista Pierluigi Diamanti

Con gli amici a quattro zampe si possono condividere teneri e simpatici momenti di gioco tra le mura domestiche, ma anche le emozioni intense che accompagnano i successi sportivi. Lo sa bene Andrea Spitaleri, un sedicenne del Comune etneo di Calatabiano che nei giorni scorsi ha conquistato il titolo di vice campione italiano di “Boxer da Lavoro”, ossia la disciplina che mette alla prova le capacità dei cani da guardia e da difesa.

La competizione nazionale, disputata a Pontedera (in Toscana), ha visto il giovane calatabianese gareggiare insieme al suo boxer Ciccio, che in questi anni gli aveva già dato parecchie soddisfazioni.

«Circa sei anni fa – racconta Andrea Spitaleri – con la mia famiglia abbiamo deciso di prendere un cane per farlo crescere insieme a noi. La scelta è ricaduta su un boxer in quanto trattasi di una razza giocherellona, pulita ed ideale per stare a casa. Crescendo, però, Ciccio diventava sempre più difficile da gestire, così ci siamo rivolti ad un addestratore professionista dall’esperienza trentennale, ossia a Pierluigi Diamanti, che opera a Nicolosi. Lui vide subito in me e nel cane delle potenzialità. Iniziammo quindi ad allenarci per gareggiare. La prima competizione l’ho disputata a Palermo, dove ricevetti il premio come conduttore più giovane. Hanno fatto seguito altri riconoscimenti e brevetti, ma quello di cui vado più fiero è senz’altro questo secondo posto nella categoria “IGP1” che nei giorni scorsi ho conquistato al campionato nazionale di Pontedera. Si è trattato di un appuntamento importante, per il quale ci siamo preparati per quasi un anno con allenamenti giornalieri anche sotto la pioggia e con la neve. Abbiamo chiuso la gara con 70/100 in obbedienza, 80/100 in attacco ed 85/100 in pista. E’ stata per me una bellissima emozione, oltre che un’esperienza altamente formativa, misurarmi con i più grandi conduttori italiani. Ringrazio quindi di vero cuore il mio preparatore Pierluigi Diamanti, il gruppo “Cinowork” di Nicolosi, la mia famiglia ed, ovviamente, il mio fido boxer Ciccio».

Rodolfo Amodeo

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A Calatabiano un nuovo sito turistico-culturale: la chiesetta di San Giorgio

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L’area del Monte Castello in cui insistono i ruderi dell’edificio sacro di epoca normanna è stata “infrastrutturata” dalla locale associazione “Trinacria” dotandola di una palizzata e di segnaletica verticale

Si dichiara estremamente soddisfatto Gaetano Tradito, stimato studioso di storia patria nonché presidente dell’associazione “Trinacria”, per la riuscita della manifestazione “Salviamo i ruderi della chiesa di San Giorgio a Calatabiano”, svoltasi sabato scorso nel Comune etneo (era stata programmata per la domenica precedente, ma è stata posticipata a causa delle avverse condizioni meteo di quel giorno).

«L’evento promosso dall’associazione che ho l’onore di guidare – sottolinea Tradito – ha consentito di dotare Calatabiano di un nuovo sito turistico-culturale. Sabato scorso, infatti, non si è svolta una semplice escursione in quanto si è provveduto a dotare il luogo che ospita i ruderi della chiesa di San Giorgio, sul Monte Castello e quasi dirimpetto alla chiesa del SS. Crocifisso, di una palizzata in legno di castagno, donata dal sindaco Giuseppe Intelisano, e di segnaletica verticale con l’indicazione dei dati storici del monumento. Lo riteniamo un atto dovuto nei confronti di questa chiesetta dedicata al nostro santo patrono in quanto preziosa testimonianza delle origini della fede cristiana nella nostra comunità. Tale edificio sacro di epoca normanna (XI-XII secolo d.C.), costruito dentro le mura dell’antico borgo calatabianese, è sopravvissuto al terremoto del 1693, e nel 1731 accolse anche il simulacro del nostro protettore e compatrono San Filippo. E sempre nel 1731 affonda probabilmente le proprie origini il tradizionale e caratteristico rito della “Calàta” della statua dell’evangelizzatore venuto dalla Siria, originariamente venerata in un’abbazia ubicata nella vicina contrada Marzacchino».

Al taglio del nastro del nuovo sito, effettuato dall’arciprete Don Salvatore Sinitò, hanno fatto seguito gli interventi di Maria Teresa Magro, della Soprintendenza di Catania, del presidente della Pro Loco di Giardini Naxos Giuseppe Carmeni (entrambi hanno evidenziato che i ruderi della chiesa di San Giorgio meritano a pieno titolo di essere inseriti in un più complessivo percorso paesaggistico e turistico), dello studente universitario Francesco Papa (che si è soffermato sulla dominazione normanna e sulla devozione a San Giorgio) e dello stesso Gaetano Tradito.

«Desidero ringraziare – dichiara quest’ultimo – il sindaco Giuseppe Intelisano per la fattiva collaborazione e per aver patrocinato questa iniziativa, l’arciprete Sinitò, il prof. Giuseppe Carmeni, coordinatore del progetto “Welcome to Alcantara Valley-Etna” cui aderisce anche la nostra associazione “Trinacria”, la dottoressa Maria Teresa Magro, lo studente universitario Francesco Papa, Franco La Spina, che mi ha affiancato nelle operazioni di scerbatura del terreno e di installazione della palizzata e della segnaletica, ed il presidente dell’associazione “Il Nespolo”, Anna Pavone, che ha curato l’allestimento di una degustazione di prodotti tipici locali per tutti gli intervenuti all’escursione-inaugurazione».

Rodolfo Amodeo

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Calatabiano, principio di incendio in un’abitazione

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Intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Riposto alle 20,30 circa di ieri sera in via Cavour a Calatabiano. All’interno di un’abitazione un principio di incendio è divampato da una canna fumaria.

L’intervento dei Vvf ha rapidamente messo in sicurezza l’abitazione e limitato i danni alla canna fumaria e ad alcune tegole del tetto.

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Calatabiano: l’assessore Stefano Brianni nel coordinamento del “C.A.R.S.”

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Il componente della Giunta Intelisano è stato nominato alla guida di uno dei ventidue dipartimenti del nuovo organismo regionale, cui aderiscono oltre duecentocinquanta amministratori comunali siciliani. Gli è stato affidato il compito di occuparsi dei settori dell’energia e dei rifiuti

C’è anche un rappresentante del Comune di Calatabiano nel coordinamento del “Comitato Amministratori Regione Sicilia” (C.A.R.S.) recentemente costituitosi su iniziativa di Gianfranco Gentile, presidente del Consiglio Comunale di Pettineo (Messina).

A far parte del nuovo organismo è stato infatti chiamato, su nomina fiduciaria, il geometra ed imprenditore Stefano Brianni, che a Calatabiano riveste il ruolo di assessore alla Viabilità, al Servizio Idrico ed ai Rifiuti Solidi Urbani nell’Esecutivo guidato dal sindaco Giuseppe Intelisano.

Il coordinamento del C.A.R.S. è stato articolato in ventidue dipartimenti, ed al calatabianese Brianni è stato assegnato quello che dovrà occuparsi di Energia e Rifiuti.

«Ringrazio il coordinatore generale Gianfranco Gentile – ha dichiarato l’assessore Brianni – per avermi affidato questo importante incarico nell’ambito di questo nuovo organismo che intende dare voce agli amministratori locali, quotidianamente a contatto con i rispettivi territori e, come tali, in grado di poter dare un valido contributo di proposte ed idee per la risoluzione delle varie problematiche dei nostri Comuni. In questa fase iniziale i sindaci, gli assessori ed i consiglieri comunali di tutta l’isola aderenti al C.A.R.S. siamo già oltre duecentocinquanta, ed abbiamo tutti tanta voglia di lavorare per i siciliani. Periodicamente, ad esempio, ci incontreremo personalmente con i membri del Governo regionale per affrontare insieme a loro le questioni riguardanti i dipartimenti affidatici».

Tra i ventidue componenti del coordinamento del C.A.R.S. Stefano Brianni è, peraltro, uno dei pochissimi amministratori comunali della provincia di Catania (l’altro è Salvatore Tomarchio, consigliere comunale di Aci Bonaccorsi, cui è stato affidato il dipartimento riguardante le Attività Produttive).

Rodolfo Amodeo

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Calatabiano, Giuseppe Miuccio subentra in Giunta all’assessore dimissionario Brianni

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Giuseppe Miuccio è il nuovo assessore del comune di Calatabiano. Ieri mattina, alla presenza del sindaco Giuseppe Intelisano e del segretario comunale Concetta Puglisi, il neo assessore ha prestato giuramento a palazzo di città, entrando così a far parte della giunta, dopo le dimissioni presentate da Stefano Brianni lo scorso 3 gennaio.

Miuccio, classe 1981, laureato  in Economia e Gestione delle imprese turistiche, si occuperà di: viabilità, circolazione e segnaletica stradale; servizio idrico-integrato e rifiuti solidi urbani; pubblica illuminazione; manutenzione demanio e patrimonio; gestione e vigilanza del territorio.

“Fin dalla scorsa campagna elettorale – ha dichiarato il sindaco, Giuseppe Intelisano – ho manifestato l’intenzione di realizzare, durante questi 5 anni di governo cittadino, un turnover di assessori e consiglieri per consentire un’esperienza amministrativa e politica a chi ha contribuito alla vittoria della lista “Calatabiano nel cuore”.

Giuseppe Miuccio

Giuseppe Miuccio, come il suo predecessore Stefano Brianni, è un giovane brillante e dotato di grandi capacità. Durante le scorse amministrative non è riuscito ad entrare nel civico consesso soltanto per pochi voti. Pertanto ho ritenuto che un suo ingresso in  giunta possa rappresentare una risorsa per il nostro comune e per la nostra attività amministrativa.

Ringrazio Stefano Brianni che, durante il suo mandato, ha contribuito significativamente alla realizzazione di alcuni punti del nostro programma, dimostrando professionalità e non facendo mai mancare il suo impegno nell’interesse della comunità”.

“Ringrazio il sindaco per il conferimento di questo incarico e per la fiducia che ha riposto nei miei confronti – ha aggiunto il neo assessore, Giuseppe Miuccio -. Sono felice di far parte di questo gruppo perché ritengo che sia coeso e che abbia dimostrato, dal 2017, grandi capacità di lavoro. Vorrei ringraziare anche il mio predecessore, Stefano Brianni, per il lavoro svolto finora e spero di poter contare sulla sua collaborazione per completare le attività da lui avviate. Sono pronto a spendermi per la mia città per cercare di raggiungere quegli obiettivi che mi prefiggerò, assieme agli altri componenti della giunta, durante questo percorso amministrativo”.

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Calatabiano, incendio distrugge il tetto di una casa. Si sospetta il dolo

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Un incendio sulle cui cause sono in corso accertamenti – non si esclude l’ipotesi del dolo – ha pesantemente danneggiato il tetto di una abitazione di via Quadrararo alla periferia di Calatabiano.

Le fiamme hanno incenerito il tetto e i danni provocati dal rogo non hanno risparmiato i locali sottostanti: soggiorno e zona notte.

L’incendio è divampato quando nell’abitazione era assente il proprietario. Sulla vicenda indagano i carabinieri della locale Stazione.

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Calatabiano, si dimette dalla carica di consigliere l’assessore Liborio Corica

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Si è dimesso questa mattina dalla carica di consigliere comunale l’assessore Liborio Corica. Al suo posto subentra per surroga Francesca Del Popolo, della lista “Calatabiano nel Cuore”. Il giuramento avverrà durante la prossima seduta di consiglio comunale.

“La scelta del consigliere Corica – dichiara il sindaco, Giuseppe Intelisanoè in linea con quanto ho ribadito più volte durante la campagna elettorale, ma anche in occasione del recente avvicendamento in giunta, ovvero che avrei dato un’opportunità amministrativa e politica a tutti i componenti della Lista Calatabiano nel Cuore. Il consigliere Corica, a cui va tutta la mia gratitudine per l’impegno politico, avrà modo di continuare a dare il suo prezioso contributo, grazie alle sue competenze, all’interno dell’esecutivo.

Alla Del Popolo auguro un buon lavoro assieme ad un gruppo che possa essere sempre più coeso ed impegnato per rendere sempre più bella la nostra Calatabiano”.

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Calatabiano, nuova operazione antidroga: un arresto

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Al termine di una attività operativa i carabinieri di Calatabiano coadiuvati dai militari del nucleo  cinofili di Nicolosi, hanno tratto in arresto con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, Marco Di Bella.

L’uomo, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di  gr. 10 sostanza stupefacente tipo “cocaina”, gr. 200 sostanza stupefacente tipo “marijuana”, due bilancini elettronici di precisione, materiale per confezionamento e la somma contante pari a euro 615,00 in banconote di vario taglio, verosimile provento di spaccio. E inoltre. 12 “bombe-carta” tipo “caramella” da gr. 15 cadauna, e  2 bombe artigianali tipo “cipolla” da gr. 200 ciascuna, tutto sottoposto sequestro.

Immediatamente arrestato è stato tradotto nella camere sicurezza del locale comando, in attesa udienza rito direttissimo.

 

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A18, grave incidente nel tratto di Calatabiano. Coinvolte tre auto e un autocarro. Interviene elisoccorso

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Grave incidente stradale sulla A18 nel tratto tra Fiumefreddo e Calatabiano, in direzione Messina, questa mattina attorno alle 11.30

Secondo le prime sommarie informazioni all’origine del sinistro che ha coinvolto tre auto e un autocarro (Alfa Romeo, Mercedes e una Volkswagen Tiguan), la pioggia intensa che ha reso viscido l’asfalto.

Il bilancio sarebbe di due feriti uno dei quali è stato soccorso dall’eliambulanza del 118. Condotto al Cannizzaro di Catania non sarebbe in pericolo di vita. L’altro ferito è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Vincenzo di Taormina per le cure del caso.

Sul posto sono intervenuti la polizia stradale di Giardini Naxos e i Vigili del fuoco del distaccamento di Riposto che hanno eseguito le operazioni di messa in sicurezza dei mezzi coinvolti nel sinistro.

 

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Calatabiano: una nuova segnaletica turistica per non dimenticare l’antico borgo

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L’hanno realizzata ed installata i volontari delle locali associazioni “Trinacria” ed “Il Nespolo” per valorizzare e promuovere ciò che resta del sito, pressoché distrutto dal terremoto del 1693 ma comunque meta ancora oggi di tantissimi visitatori in quanto ricadente nell’area del Castello e del caratteristico rito religioso della “Calàta di San Filippo”

Da qualche giorno l’antico borgo di Calatabiano, tra il Castello e la collina in cui ogni anno si svolge la caratteristica “Calàta di San Filippo”, può considerarsi a tutti gli effetti un sito turistico-culturale. Le locali associazioni “Trinacria” ed “Il Nespolo” hanno infatti ultimato l’installazione della segnaletica verticale indicante le chiese esistenti in zona, sopravvissute al terremoto del 1693, e di una tabella che riporta la pianta generale di tutta l’area.

La tabella posta accanto alla porta d’ingresso all’antico borgo calatabianese, distrutto dal terremoto del 1693

I segnali realizzati ed installati da Gaetano Tradito, presidente dell’associazione “Trinacria”, in collaborazione con Francesco La Spina, dell’associazione “Il Nespolo” guidata da Anna Pavone, evocano un senso di arte ed antichità in quanto non si tratta delle solite “fredde” strutture metalliche, bensì di tabelle in legno di castagno su cui sono state incise le varie iscrizioni.

Il primo di questi interventi risale allo scorso dicembre quando, nell’ambito di un’iniziativa del progetto comprensoriale “Welcome to Alcantara Valley-Etna”, le due associazioni calatabianesi hanno dotato di questo tipo di segnaletica il luogo che ospita i ruderi della chiesa di San Giorgio, sul Monte Castello e quasi dirimpetto alla chiesa del SS. Crocifisso.

Ancora una volta, dunque, dei soggetti privati, e nella fattispecie delle associazioni, si sono presi cura del territorio al posto delle pubbliche istituzioni deputate a farlo ma che, vuoi per problemi di natura finanziaria, vuoi per il disinteresse di chi le rappresenta, spesso rimangono inattive.

La tabella, in lingua inglese, indicante la chiesa del SS. Crocifisso

C’è però una pubblica istituzione che ha convintamente sostenuto la lodevole iniziativa delle associazioni “Trinacria” ed “Il Nespolo”: è la locale parrocchia “Maria SS. Annunziata” guidata dall’arciprete Salvatore Sinitò.

«Ringraziamo Padre Sinitò – dichiara al riguardo Gaetano Tradito, presidente dell’associazione “Trinacria” – per la vicinanza da sempre dimostrataci nelle nostre attività, volte a promuovere turisticamente Calatabiano puntando anche sulle preziose testimonianze delle origini della fede cristiana di questa comunità. Per quanto concerne l’installazione della nuova segnaletica, l’arciprete Sinitò ci ha prontamente fornito la relativa autorizzazione, di sua competenza in quanto riguardante edifici sacri insistenti nel nostro territorio».

Rodolfo Amodeo

 

 

FOTO PRINCIPALE: da sinistra Francesco La Spina, Gaetano Tradito e la tabella con la pianta dell’antico borgo di Calatabiano

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Calatabiano: la vita leggendaria di San Filippo, lo “sterminatore dei diavoli”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata alla nostra redazione da Salvatore Longo Minnolo, già docente di Italiano e Storia ad Agira (Enna), il quale ha condotto delle accurate ricerche sul protettore e compatrono del Comune etneo

La lettura su una pagina del Gazzettino Online del 2010 dell’articolo “Il culto di San Filippo Siriaco a Calatabiano” mi spinge a chiedervi un po’ di righe del vostro giornale per offrire ai suoi lettori la mia risposta, frutto di una lunga ricerca, alla vostra domanda: Ma chi era esattamente San Filippo Siriaco e perché Calatabiano lo venera?, avendo presente l’art. 92 della Liturgia nella Costituzione del Concilio Ecumenico Vaticano II che richiede che «le Vite dei Santi siano restituite alla verità storica» di contro alle “venerande” e “pie” tradizioni.

Manifesto, dapprima, il mio apprezzamento per la necessità avvertita dal giornalista Rodolfo Amodeo, autore del suddetto articolo, di servirsi della consulenza di Salvatore Caruso, quale presupposto deontologicamente doveroso per chiunque intenda fare corretta informazione.

La statua di San Filippo venerata a Calatabiano

Vorrei in primo luogo sottolineare che il patrono di Calatabiano è san Giorgio non san Filippo, che gode di particolare venerazione nel centro di Calatabiano, nel quale è ritenuto compatrono o comprotettore. Posso assicurare senza tema di essere smentito che in assoluto la prima notizia scritta in greco della sua esistenza lo indica espressamente solo e solamente San Filippo di Agira (Φίλιππος τού ‘Αργυρίου). Tale denominazione è continuata nella letteratura sino agli inizi del XX secolo, a partire dal 1542 con Giacomo del Conzo per passare a Tommaso Fazello, Brando, Paulocá, Antonio Sapone, Rocco Pirri, Ottavio Gaetani, Piccolo, Reina P., F. Millauro, Filippo Fittipaldi, Bonaventura Attardi, Arcangelo Rubulotta, Pietro Sinopoli Di Giunta. Nel Novecento si trova marginalmente con l’enciclopedia Treccani l’appellativo Siriaco, ripreso prima dal calatabianese Filippo Zappalá e poi dal messinese Giuseppe Marzullo, per ritornare al San Filippo di Agira di mons. Cesare Pasini, F. Pulvirenti e tanti altri tra i quali lo scrivente.

San Filippo è detto pertinentemente di Agira o di Argirò o Argyrione o anche San Filippo il Trace, San Filippo il Grande (per distinguerlo dall’altro coprotettore di Agira san Filippo il Piccolo o Filippello, diacono di Palermo), San Filippo di Agira il Cacciaspiriti, lo Sterminatore dei diavoli. Non pertinenti sono gli epiteti San Filippo il Costantinopolitano o il Siriaco, poichè san Filippo non è nato nè Costantinopoli nè in Siria. E’ uno dei santi più popolari dell’alto medievo (prima del Mille) nell’Italia meridionale lungo la costa ionica che corre dalla Sicilia, alla Calabria, alla Basilicata e della costa tirrenica sino ai confini della Campania. Fu noto nel IX secolo anche in Macedonia, nel XI in Palestina e nel XIV secolo a Zebbug nell’isola di Malta per merito di un devoto catanese. Gli eventi che viviamo nel Mediterraneo, i suoi grandi meriti di evangelizzatore e la Chiesa ufficiale spingono a riproporlo per come lo ricava l’analisi scientifica della sua agiografia (storia della santità e dei culti), che, avverto, non è una fonte storica facile da interpretare poiché “non intende dare del santo un racconto storico preciso, un’ordinata successione dei fatti”.

Il caratteristico rito della “Calàta” di San Filippo a Calatabiano

Oggi conosciamo san Filippo di Agira per mezzo di testi agiografici, innografici in greco e, in particolare, della Narrazione di Eusebio monaco sulla vita e i miracoli del nostro santo padre Filippo, presbitero apostolico e persecutore dei demoni scritta in greco nell’880/900 d.C. probabilmente ad Agira da un monaco del monastero di San Filippo e della Vita e fatti del nostro santo padre Filippo di Agira composti dal nostro santo padre Atanasio, arcivescovo di Alessandria scritta nel 1200/1300 forse nel monastero di San Filippo il Grande a Messina da un falso Atanasio, poichè il vero arcivescovo di Alessandria di Egitto visse nel IV secolo. Tra le due vite leggendarie, la prima è la più fededegna, quella che ci offre più dati per una ricostruzione storica della sua figura. La seconda, scritta molto tempo dopo con variazioni contraddittorie e irreali, dipendendo dalla prima, nulla può dirci su san Filippo di Agira, del quale omette dodici miracoli, le figure del compagno monaco Eusebio e di san Filippo diacono di Palermo. La vita comunemente diffusa nei libri e anche nella babelica internet è una brutta e disgustosa “macedonia” che non ha nulla di storico dei due testi, proposta da Rocco Pirri nella sua Sicilia Sacra nel 1630, mescolando il tempo (etá di San Pietro) proposto dal falso Atanasio e la trama narrativa di Eusebio. Le due Vite, contraddicendosi, lo fanno sbarcare la prima a Messina e la seconda a Catania senza citare mai il nome di centri nei quali San Filippo si sarebbe fermato nelle tappe, che di sicuro fece per venire ad Agira, ma che non si conoscono. I centri che vantano la sua presenza non risultano nei testi agiografici. Un esempio: i Calatabianesi asseriscono che il passaggio nel loro centro sarebbe avvenuto nel I secolo, il castiglionese Filoteo degli Omodei nel 1558 afferma che il passaggio a Castiglione, Calatabiano, Limina e in altri centri del Val Demone sarebbe avvenuto nel 410 d.C.. Una costatazione è, però, ad oggi indubitabile: nessun libro di storia del cristianesimo cita documenti storici o archeologici della presenza di cristiani in Sicilia prima del II-III sec. d.C.. Pertanto San Filippo non potè venire in Sicilia nel I secolo. Nelle due vite citate non esistono, inoltre, le date perentorie di nascita (40 d.C.) o di morte(103 d.C.) come tanti scrivono, come non esiste mai il nome della città nella quale il Santo sarebbe nato. Eusebio espressamente lo dice nato in Tracia ai tempi dell’imperatore Arcadio in una famiglia multiculturale e multietnica, da Augia della nobile cittá di Roma e da Teodosio che per stirpe era di lingua sira, i quali alla nascita di Filippo si trovavano in Tracia dopo aver perduto per annegamento tre precedenti figli. Lo storico S. Cosentino nella sua Storia dell’Italia bizantina, (VI-XI secolo): da Giustiniano ai Normanni, Bononia University Press 2008, p. 326, afferma: S. Filippo d’Agira, benché nato in Tracia, era figlio di un commerciante siriaco di bestiame, aggiungo, emigrato come i tanti nonni e papà dei vari statunitensi Robert De Niro, Madonna, Mike Pompeo, Di Blasio che nonostante i loro padri o nonni siano per stirpe di lingua italiana sono tutti statunitensi, così come i milioni di figli di emigrati italiani nati in tutto il mondo non sono italiani. Costoro sono cittadini della nazione in cui sono nati, vissuti o vivono.  San Filippo, pertanto, non è, strictu senso, siriaco (= nato in Siria), ma ha antenati trasmigrati in un preciso momento storico dalla Siria che lo fanno collocare nel VII secolo. Nessuna delle due Vite ci dà mai indicazioni sul colore della pelle. E’ la leggenda della sfida dei legacci e dell’inseguimento dei diavoli da parte di San Filippo tra le fiamme dell’inferno lo fa rappresentare nero. Tale leggenda è presente anche ad Agira dove il pelo della barba è sostituito da un capello. Assicuro che le più antiche immagini esistenti di san Filippo lo rappresentano di pelle chiara. La studiosa Giovanna Fiume nella sua opera Il Santo moro I processi di canonizzazione di Benedetto da Palermo (1594-1807), Franco Angeli Storia, Milano 2002, pp. 172-173, oltre che per san Filippo anche per san Calogero sostiene che “il colore nero della pelle è popolarmente spiegato dagli abitanti di San Salvatore di Fitalia a causa delle visite fatte all’inferno”, in pratica riferisce la stessa leggenda popolare di san Filippo forse perchè la cultura dei centri in cui esiste tale leggenda sono influenzati dalla presenza dell’Etna, considerata nel medioevo una porta dell’inferno.

Un’altra immagine della “Calàta” di San Filippo a Calatabiano

Solo se collochiamo San Filippo lungo il VII e forse nei primi decenni dell’VIII secolo con mons. Cesare Pasini, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, si possono spiegare la sua figura di santo italogreco, il successo della sua predicazione, il radicamento del suo culto sotto gli Arabi e comprenderemmo che non é un monaco, ma un presbitero apostolico italogreco cioè sacerdote nato in Tracia (Oriente) con un padre oriundo dalla Siria, che lascia l’Oriente nel quale imperversavano persecuzioni politico-religiose e viene in Occidente. Da Roma, caratterizzata nel VII secolo da un numero più che considerevole di abitanti ellenofoni, un papa, del quale non conosciamo il nome, lo inviò con una missione apostolica ad Agira e nel centro della Sicilia per vincervi il male (i diavoli) e per diffondervi il Vangelo. Alla sua morte avvenuta ad Agira all’età di 63 anni dopo avere compiuto 20 miracoli in vita e post mortem, dai suoi seguaci sulla sua tomba fu edificata prima una chiesetta e poi, intitolato sempre al Santo, un monastero, divenuto nel X secolo, il più famoso del suo tempo in Sicilia, i cui monaci si ispiravano alla vita di san Basilio. Il culto di san Filippo, presente anche nella chiesa ortodossa, dalla Sicilia nel X secolo si è diffuso nell’Italia meridionale. I tanti monaci itineranti che si formarono nel convento di Agira, quali i santi San Cristoforo con la moglie Kalì e i figli san Saba e san Macario, san Vitale da Castronovo, san Leoluca da Corleone, San Lorenzo di Demenna trasmigrarono dalla Sicilia in tantissimi centri di cultura e lingua italogreca della Campania, Calabria, Puglia costruendovi laure, chiese e monasteri a Lui intitolati e vi portarono il culto a San Filippo di Agira.

Il simulacro di San Filippo venerato a Calatabiano

Per quanto riguarda la chiesa di contrada Marzacchino/Marcato (ex baronia di Calatabiano ora Castiglione di Sicilia) centro per parecchi secoli del culto dei Calatabianesi essa fu abbandonata nel terzo decennio del 1700 come documentano gli atti dell’Archivio agirino che pubblicherò per invito dell’Associazione Portatori di Calatabiano. La chiesa del Ss. Crocifisso al castello di Calatabiano non è mai stata dedicata a san Filippo, solamente di recente per voce popolare si indica come “chiesa di San Filippo” perché ne conserva la statua per tutto l’anno prima e dopo le spettacolari calata e ‘cchianata, delle quali Filippo Zappalá indicherebbe l’avvio nel 1766 in vigore del “corre voce” non certo di un documento. In altre parole Zappalà afferma che l’anno della prima calata non si conosce. La data ad oggi può essere solo ipotizzata, di certo non fu neanche il 1731. Corre tanta differenza tra una ipotesi e la data reale, tra chi dice di conoscere la vita per avere letto i testi originali in greco e averne fatto la loro traduzione e chi afferma di sapere tutto per avere letto di san Filippo su questo o quel testo cartaceo o addirittura sul web cenni biografici mistificati/mescolati. A chi volesse avere una conoscenza di san Filippo senza altri epiteti tranne quello del toponimo di Agira dal centro in cui operò per la maggior parte della sua vita che conserva la sua tomba e le sue reliquie, si consiglia dei due citati testi agiografici la traduzione in italiano di mons. Cesare Pasini, l’unico al mondo che ci ha dato, a noi non specialisti, le loro edizioni critiche, cioè la versione come scritta in origine, accompagnate da ottime traduzioni, ovvero gli strumenti unici per conoscere la vera vita agiografica di san Filippo di Agira.

SALVATORE LONGO MINNOLO

 

FOTO PRINCIPALE: una panoramica della spettacolare processione annuale di Calatabiano denominata “Calàta di San Filippo” e, nel riquadro, Salvatore Longo Minnolo

 

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Aveva svaligiato un’abitazione di Castelmola, denunciato 22enne di Calatabiano

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I Carabinieri della Stazione di Taormina hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Messina un 22enne taorminese, residente a Calatabiano, ritenuto responsabile di furto in abitazione.

I Carabinieri avevano avviato le indagini a seguito di un furto in un’abitazione di Castelmola avvenuto lo scorso 15 gennaio quando un ladro si era introdotto nella casa mentre i proprietari erano fuori ed aveva messo a soqquadro tutte le stanze impossessandosi di un cofanetto portagioie contenente collane e monili in orso del valore di circa 800,00 euro nonché un computer e materiale informatico.

I Carabinieri della Stazione di Taormina hanno acquisito le immagini dei sistemi di sorveglianza della zona e sono riusciti ad individuare il ladro che è stato successivamente identificato. I militari hanno svolto una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’indagato rinvenendo una collana in oro giallo sottratta dall’appartamento di Castelmola che è stata riconosciuta dal proprietario ed è stata restituita.

 

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Etna-Alcantara: due milioni di euro per iniziative imprenditoriali in ventisei Comuni

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Sono quelli messi a disposizione dalla “Sottomisura 19.2” del Programma comunitario “Leader”, illustrata in queste settimane dai dirigenti e dai tecnici del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” agli operatori economici di alcune delle tante municipalità beneficiarie delle province di Catania e Messina. Trattasi di finanziamenti che intendono far sviluppare le realtà rurali andando oltre l’agricoltura tradizionale

In questo primo scorcio dell’anno 2020 potrebbero schiudersi nuove opportunità di sviluppo socioeconomico ed occupazionale per gli abitanti della vasta area territoriale della Sicilia Orientale comprendente ben ventisei Comuni ricadenti tra le province di Catania (Calatabiano, Castiglione, Fiumefreddo, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte, Randazzo, Riposto, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana) e Messina (Francavilla, Gaggi, Giardini Naxos, Graniti, Malvagna, Mojo, Motta Camastra, Roccella Valdemone e Santa Domenica Vittoria). Il G.A.L. (Gruppo di Azione Locale) “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, che ormai da diversi anni vede consorziate le suddette municipalità ed altri enti pubblici e privati (tra cui Università, Ordini Professionali, aree protette, associazioni, ecc.), è infatti in procinto di pubblicare i bandi di finanziamento per tutti coloro i quali volessero intraprendere attività imprenditoriali nei settori del turismo sostenibile, del commercio e dell’artigianato attraverso i fondi del Programma “L.E.A.D.E.R.” dell’Unione Europea destinati alla cosiddetta “Sottomisura 19.2”.

Da sinistra Piero Mangano, presidente del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, ed il sindaco di Piedimonte Etneo Ignazio Puglisi

Quest’ultima si prefigge di incentivare lo sviluppo dei territori a vocazione rurale andando oltre l’agricoltura classica (si parla, infatti, di “attività extra agricole”) per puntare sulle attrattive turistiche, ambientali e culturali di tali aree e sulle loro antiche tradizioni da divulgare ed attualizzare facendo soprattutto leva sulle nuove tecnologie informatiche e multimediali. Attraverso questo tipo di finanziamenti sarà dunque possibile aprire punti vendita di prodotti tipici agroalimentari, realizzare agricampeggi, istituire corsi di cucina locale e sugli antichi mestieri, fornire servizi telematici per far conoscere la cultura e le tradizioni del territorio, ecc.

In queste settimane il presidente del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” Piero Mangano ed il personale dell’Ufficio di Piano della società consortile di sviluppo stanno tenendo diversi incontri informativi con gli operatori economici, o aspiranti tali, del vasto territorio interessato per “prepararli” a tali opportunità, da cogliere non appena (presumibilmente all’inizio del mese prossimo) la Regione Siciliana darà il via libera alla  pubblicazione dei relativi bandi. Tali incontri divulgativi si sono già tenuti nelle sere scorse nei Comuni di Riposto, Francavilla di Sicilia e Piedimonte Etneo; i prossimi, tutti con inizio alle ore 17.30, sono previsti nelle sale consiliari di Zafferana Etnea (mercoledì 26 febbraio), Nicolosi (venerdì 28 febbraio) e Randazzo (martedì 3 marzo).

L’incontro divulgativo del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” nell’aula consiliare di Francavilla di Sicilia

Come testata giornalistica abbiamo seguito l’incontro svoltosi martedì scorso al municipio di Piedimonte Etneo, dove il presidente del “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” Piero Mangano, il responsabile amministrativo e finanziario Alfredo Piazza ed i componenti dell’Ufficio di Piano Martina Indelicato, Enzo Di Franco ed Alfredo Grasso hanno illustrato al numeroso pubblico intervenuto le modalità per poter accedere a tali finanziamenti comunitari, una cui parte (settecentomila euro) è comunque destinata anche agli enti pubblici, agli organismi pubblico-privati ed alle Ong per effettuare interventi di riqualificazione di piccole infrastrutture e per servizi di informazione ed accoglienza turistica.

Per i soggetti privati sono complessivamente a disposizione un milione e trecentomila euro, da ripartire sulla base dei punteggi che verranno assegnati ai partecipanti ai bandi, che vedranno avvantaggiati (con punteggi maggiori) coloro le cui iniziative daranno più posti di lavoro, le imprese femminili, quelle condotte da giovani e quelle maggiormente rispettose dell’ambiente (dotandosi soprattutto di dispositivi per il risparmio energetico).

Da sinistra Piero Mangano, presidente del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, ed il sindaco di Francavilla di Sicilia Enzo Pulizzi

Il contributo a fondo perduto coprirà il 75% del costo dell’iniziativa imprenditoriale (es.: se un progetto ammesso a finanziamento presenta un importo di centomila euro il Gal erogherà settantacinquemila euro). Il contributo può coprire solo i progetti sino a centocinquantamila euro (ciò significa che se il progetto ammesso presenta un importo superiore, il finanziamento non andrà comunque oltre i 112.500 euro, ossia il 75% di 150.000).

Per quanto concerne invece gli importi minimi delle iniziative proposte, essi non possono essere inferiori a trentamila euro.

I rappresentanti del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” hanno infine sottolineato che i privati beneficiari dei finanziamenti dovranno necessariamente dotarsi di partita Iva, anche se operanti nell’ambito di quei settori (come i Bed&Breakfast) per i quali essa non viene richiesta dalla legge.

«Al di là delle fondamentali informazioni preliminari ricevute in questi incontri divulgativi – ha tenuto a sottolineare il presidente Piero Mangano – i nostri uffici operativi di Rovittello (frazione di Castiglione di Sicilia) in Via Vidalba n. 2 sono comunque a disposizione di tutti gli interessati a tali opportunità: fissando un appuntamento con il nostro personale potrete beneficiare di tutta l’assistenza tecnica necessaria all’auspicabile buon esito dei vostri progetti».

Chi, pertanto, nei ventisei Comuni prima elencati avesse dei progetti imprenditoriali incentrati sulle attrattive e le peculiarità del mondo rurale, è opportuno che cominci a metterli a punto in vista degli imminenti bandi del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, la cui pubblicazione è prevista per le prossime settimane.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: l’incontro informativo del Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” nella sala consiliare del municipio di Piedimonte Etneo

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Calatabiano, ai domiciliari ma con il vizietto della droga in casa

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I carabinieri della Stazione di Calatabiano coadiuvati dato militari della Cio, hanno tratto in arresto come l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti Marco Di Bella, 31 anni, residente Giardini Naxos ma domiciliato a Calatabiano.

L’uomo già ai domiciliari per un precedente analogo episodio,  a seguito di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di gr. 1 sostanza stupefacente tipo “marijuana”, gr. 1 di “cocaina” e gr. 3 di “mannite”, oltre a due bilancini elettronici di precisione.

Il materiale è stato sottoposto a sequestro. Il 31enne proseguirà presso la propria abitazione il regime degli arresti domiciliari in attesa rito direttissimo, su disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Outlet a Calatabiano: prorogata l’autorizzazione commerciale. Intelisano: “adesso non ci sono più scuse”

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Si è svolta ieri, in municipio, la conferenza dei servizi per la proroga dell’autorizzazione commerciale per la realizzazione dell’outlet di contrada Tre Filippi. L’istanza, presentata dalla ditta Alcantara Outlet Srl, è stata accolta all’unanimità dai partecipanti al tavolo tecnico.

Erano presenti: per il comune di Calatabiano, il sindaco Giuseppe Intelisano, il vice sindaco Lidia Miano ed il resp. ad interim dell’area S.U.A.P. Carmelo Paone; per l’Assessorato Regionale alle Attività Produttive, i dott.ri Roberto Rizzo e Francesco Ribellino; per la C.C.I.A. del sud est Sicilia, il dott. Giuseppe Maria Reina; per la Confcommercio Sicilia, il dott. Francesco Sorbello; per la ditta Alcantara Outlet, il titolare, dott. Vincenzo Roberto Mazzullo; per il Comune di Castiglione di Sicilia, l’arch. Rosario Leonardi.

Durante l’incontro sono stati analizzati alcuni punti fondamentali per la realizzazione della struttura commerciale, tra i quali la viabilità ed i percorsi pedonali.

Questi ultimi, visto il parere favorevole della Polizia Locale, saranno regolamentati con impianti semaforici sulle strade ad uso pubblico; i parcheggi pertinenziali, invece, saranno collegati alla struttura di vendita con percorsi protetti e privi di barriere architettoniche.

“Oggi, attraverso la conferenza dei servizi – ha commentato, a margine dell’incontro, il sindaco  Giuseppe Intelisano – abbiamo ridato vigore ad un progetto che rappresenta una grande occasione di sviluppo per il territorio, con la nascita di almeno 600 posti di lavoro. L’attuale progetto, rispetto al precedente, presenta un considerevole decremento di volumetria. Ciò comporterà un minore impatto sull’ambiente e sul tessuto economico delle imprese commerciali già esistenti che non verrebbero mortificate dal nuovo polo di contrada Tre Filippi. Da anni sostengo la realizzazione di questa struttura: un core business commerciale che avrà, al suo interno, attività collaterali fondamentali (bar, ristoranti ed un area dedicata ad attività ludico-culturali, molto richiesti dal mercato e dall’utenza). Il nostro territorio gode di una straordinaria posizione geografica, sorgendo tra l’Etna, il mare e Taormina; con la nascita dell’Outlet Village, potrebbe quindi attrarre e richiamare ancora più visitatori. Adesso è finito il tempo delle proroghe e delle scuse, bisogna solo portare avanti il progetto e realizzarlo”.

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